lunedì 14 novembre 2016

HAPPY BIRTHDAY LOUISE BROOKS

Il 14 novembre 1906 nasceva Mary Louise Brooks, la stella del cinema muto, e questo post è dedicato a lei. La mia "ossessione" è nata per caso, quando mi sono imbattuta in una sua foto navigando in internet e da allora ho sempre studiato il suo personaggio, la sua vita. Mi ha colpito il suo sguardo misterioso e magnetico, il suo look raffinato con il famoso caschetto nero.
Nata come ballerina e poi attrice, la Brooks è l'icona del cinema muto e delle flappers dei ruggenti anni '20. Le flappers erano considerate disinibite dai benpensanti, perché indossavano gonne corte, capelli a caschetto, fumavano in pubblico, guidavano da sole, ascoltavano musica jazz, etc...insomma facevano tutto ciò che gli uomini avevano sempre fatto.
Leggendo Lulu in Hollywood (1982) il libro che lei scrisse, ho avuto modo di conoscerla e di identificarmi in alcuni tratti del suo carattere anticonformista, ribelle e riservato allo stesso tempo.
La sua infanzia fu caratterizzata dal brutto rapporto con sua madre, per niente amorevole o comprensiva. Louise fu infatti vittima di un abuso sessuale da un vicino di casa a soli 9 anni e la madre invece di proteggerla o sostenerla, le diede la colpa di averlo provocato lei. Questa terribile esperienza segnò molto la sua vita e le relazioni con gli uomini in maniera determinante.
Louise amava la danza e la studiò fin da piccolina, s'impegnò molto tanto che debuttò come ballerina a Broadway nel 1925 con le Ziegfeld Follies (spettacoli teatrali ispirati alle Folies Bergère di Parigi). 
Finora tra tutti i suoi film ho visto soltanto: Il vaso di Pandora, The Show Off (1926) e Miss Europa che è il mio preferito.
L'attrice lavorò in Francia nel film Miss Europa (Prix de Beauté, 1930) e soprattutto in Germania, con il regista Georg W. Pabst che la rese famosa in due pellicole Il Vaso di Pandora (Die buchse der Pandora, 1929) e Diario di una donna perduta (Tagebuch einer Verlorenen, 1929). L'interpretazione di questi film la rese l'incarnazione della donna fatale: sensuale e pericolosa ma allo stesso tempo innocente e pura.
Louise ebbe molte relazioni sentimentali nella sua vita e si sposò due volte, ma entrambi i matrimoni fallirono.
Dopo varie vicissitudini, dichiarò bancarotta e recitò in tre film di poco successo. Una volta abbandonata la carriera cinematografica finì anche per lavorare per pochi anni come commessa da Saks Fifth Avenue a New York.
Negli anni cinquanta, ci fu una riscoperta dei suoi film grazie alla critica francese. Fu così tanto rivalutata come attrice, che la sua fama superò icone del calibro di Marlene Dietrich e Greta Garbo. Anche in Italia, alla fine degli anni sessanta, il fumettista Guido Crepax si ispirò a lei per disegnare la sua Valentina. Infatti un carteggio attesta la conoscenza che ci fu tra lui e la sua musa.
Louise visse un periodo molto duro, in cui viveva da reclusa, ma per fortuna fu aiutata dal curatore cinematografico James Card, che la spinse a scrivere; così si riprese e riuscì a diventare una rinomata critica cinematografica. Inoltre nel 1982 pubblicò il suo libro autobiografico Lulu in Hollywood. 
Louise morì l' 8 agosto 1985, senza nessuno al suo fianco, per un attacco di cuore. 




 Foto dal film Now We're in the Air (1927)



"Non c'è nessuna Garbo! Nessuna Dietrich! 
C'è solo Louise Brooks!" 
(Henri Langlois, 1953)


mercoledì 9 novembre 2016

MAX FACTOR, PUPA, CATRICE E...MAKE UP FOR EVER

Hi there!Sono di nuovo qui,  questa volta parlo un pò di acquisti frivoli...mi sono lasciata andare la mano, o meglio, il portafoglio, e ho "peccato" parecchio da Coin e poco da SEPHORA. 
Ritorno a dire che pur spendendo parecchio in cosmetici, mi rendo anche conto che ho collezione molto ridotta rispetto a tante Youtubers o a molte bloggers. Quindi non mi sento poi una vera "spendacciona" dai...(forse mi sento la coscienza sporca, ahimé).
Tornando a noi, andando per ordine, di Max Factor ho preso il fondotinta FACE FINITY ALL DAY FLAWLESS 3 IN 1 (SPF 20) colore SEND 60. E' primer, fondotinta e correttore, tutto in uno. Mi ci trovo molto bene, copre benissimo e dura molto a lungo, davvero ottimo, come del resto gli altri prodotti della loro linea, che sono tutti sempre validi. Per esempio i rossetti Max Factor sono fantastici li ricompro molto spesso, sia per il colore che per la resa sulle labbra, spendendo il giusto nel rapporto qualità- prezzo. 
Poi di CATRICE ho comprato la cipria HEALTHY LOOK MATTIFYING POWDER 010, una buona cipria con effetto opacizzante e levigante, in una perfetta armonia di 4 diverse tonalità. La texture traslucida si adatta ad ogni tipo di pelle.



Sempre della PUPA ho preso due ombretti in stick della collezione BRONZE FEVER. Si chiamano MADE TO LAST WATERPROOF EYESHADOW, nelle colorazioni 014 e 015. Hanno una tenuta estrema e hanno delle bellissime tonalità bronzo e marrone.
Invece della collezione primaverile DOT SHOCK ho preso lo smalto LASTING COLOR GEL Smalto effetto vetro, numero 151 di color fragola e dall'effetto definito "glossy" (lucido). Uno smalto glamour e femminile come tutta la sua collezione.







Infine vi parlo del rossetto della CATRICE e della matita labbra di MAKE UP FOR EVER. 
Il rossetto è ULTIMATE STAY nel colore 020 All That She Wants. Ha un finish satinato opaco, la sua texture molto pigmentata e a lunga durata copre perfettamente le labbra senza seccarle. Ha anche un profumo dolce al punto giusto. Mi piacciono molto i cosmetici CATRICE perché sono di alta qualità, considerando anche il prezzo molto contenuto. 
La matita labbra M.U.F.E. è la matita labbra waterproof  Aqua lip N.14C Rose Des Bois Léger. E' una sorta di rosa antico molto elegante, si stende facilmente, può essere usata come contorno labbra o anche sfumata su tutte le labbra, visto che scorre facilmente. Ha anche un'ottima durata. Anche se non l'ho comprata apposta per il rossetto CATRICE, si combinano bene perché io scelgo spesso i toni marroncini o rosa antico.






HOPE YOU ENJOYED...
TO BE CONTINUED...
Maria

sabato 5 novembre 2016

VIVIEN LEIGH: UNA GRANDE ATTRICE TEATRALE

Il 5 novembre 2013 nasceva a Darjeeling (India) Vivian Mary Hartley, in arte Vivien Leigh, la celebre Rossella O'Hara di Via col Vento. E' la mia attrice preferita da sempre quindi, nel giorno del suo compleanno, voglio parlare un pò di lei. Oggi se fosse ancora viva compirebbe 103 anni.
I suoi genitori erano inglesi e dall'India ritornarono in Europa per farla studiare in vari collegi: in un convento a Roehampton (Londra), in una scuola vicino a Parigi, un'altra a Bad Reichenhall (Germania) ed infine in un convento a Sanremo.
Fin da piccola aveva le idee chiare. La sua compagna di collegio Maureen O'Sullivan, anche lei futura attrice e madre di Mia Farrow, ricorda che una volta, confidandosi su cosa avrebbero fatto da grandi, Vivien le disse sicura di sé: "Io sarò attrice". Non "vorrei fare": "sarò".
In un'altra occasione, durante la permanenza in in India, in occasione di una visita della moglie del governatore di Madras, la mamma l'aveva vestita da pastorella per farle cantare una filastrocca.
Vivien dimostra volontà e sangue freddo battendo il bastone sulle assi di legno per richiamare l'attenzione di tutte le mamme e annuncia: "Non voglio cantare, ve la recito". E così fa. (citazioni dal libro VIVIEN LEIGH NON SOLO "VIA COL VENTO" DI GINA GUANDALINI).
Vivien Leigh studiò recitazione presso Il RADA:la Royal Academy of Dramatic Art di Londra.
L'attrice si sposò due volte: la prima nel 1932 con l'avvocato Leigh Holman, da cui ebbe la figlia Suzanne, e la seconda nel 1940 con l'attore Laurence Olivier.
L'attrice vinse due volte il premio Oscar: per Via col vento nel 1940 e nel 1952 per Un Tram che si Desiderio, entrambe come miglior attrice protagonista.
Lei è famosa ovviamente per il film Via col Vento e per molti altri lavori cinematografici ma ciò che amò di più fu sempre il teatro. Il suo vecchio amico e collega, l'attore John Gielgud, durante il funerale dell'attrice espresse ammirazione per l'ostinazione sovrumana con cui Vivien ha perseguito la carriera teatrale, mentre avrebbe potuto conservare la sua unica e suprema posizione di regina dello schermo.
La stessa attrice pochi giorni prima di morire, conversando con gli attori Brian Aherne e Jack Merivale esclama: "Oh, no, no! Voialtri siete pazzi, non voglio essere un'attrice cinematografica!! "E' in palcoscenico che io esisto, che mi sento vitale e forte, che sono regina. Quando entro dalla porta degli artisti e raggiungo il mio camerino mi sento al sicuro. Adoro la routine di leggere la posta, truccarsi, vestirsi, ripassarsi mentalmente tutta la recita. Voglio bene ai miei colleghi e agli attrezzisti; dopo lo spettacolo, gli amici vengono a trovarmi e poi si va tutti a cena e si fanno le ore piccole parlando di lavoro, facendo progetti. No! Mi sono dedicata al teatro e sarà sempre così, ecco!". Questa fu una sua appassionata difesa ed esaltazione del teatro, che la diceva tutta sul suo carattere e la sua grande passione per la vita.
Il 3 maggio del 1967 avviene l'ultima apparizione di Vivien in pubblico, in un recital all'Università di Oxford. Le era stato chiesto di dare un contributo per l'alluvione di Firenze, quindi lei, anche se non sta bene di salute, partecipa leggendo dei brani di William Hazlitt, letterato legato a Firenze dall'ammirazione di una vita.
Nello stesso periodo ebbe una ricaduta della tubercolosi, di cui aveva sempre sofferto, e il 7 luglio muore all'improvviso nel suo letto di Londra, a soli 53 anni.





Happy Birthday Vivien Leigh!